RUBRICA DEI CHENGYU- GEMME IN QUATTRO CARATTERI

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按图索骥

Cari lettori,

con l’articolo di oggi finalmente andremo a conoscere il nostro primo chengyu.

Il prescelto per aprire le danze è stato 按图索骥 àn tú suǒ jì la cui traduzione letteraria è cercare un purosangue in base ad un ritratto.

Ma andiamo per gradi. Che cosa vogliono dire i singoli caratteri?

按 àn: in base a;

图 tú: disegno;

索 suǒ: cercare;

骥 jì: cavallo purosangue.

Qual è la sua fonte?

L’origine di questo chengyu è da ricercare in un antico racconto risalente al periodo delle Primavere e degli Autunni (春秋). La storia narra di un famosissimo esperto di cavalli dell’antichità conosciuto come Bo Le (伯乐) dal nome del mitologico guardiano dei cavalli celesti, il suo vero nome infatti è Sun Yang (孙阳 c. 680-610 a.C.).

Ormai giunto a tarda età decide di mettere per iscritto tutto il suo sapere sui cavalli purosangue lasciando in eredità ai posteri un manuale in cui erano contenute tutte le informazione teoriche su come individuare un perfetto puledro di razza.

Suo figlio, crescendo a stretto contatto con il padre, ereditò la sua stessa passione ma purtroppo non era una mente brillante come Bo Le. Tuttavia era ben convinto di seguire le orme del suo illustre genitore e quindi si decise a trovare il leggendario “cavallo delle mille leghe” (qianlima千里马).

Alla fine di una lunga e accurata ricerca riuscì nel suo intento, scovando un animale che per molti aspetti si avvicinava moltissimo al mitico destriero. Di quale animale stiamo parlando?

Un ROSPO! Che dopo un bacio è rimasto tale e non si è trasformato nella mitologica creatura. Scherzi a parte, il figlio con il cuore tronfio di orgoglio mostrò al padre la sua scoperta credendo realmente di aver trovato l’animale migliore del mondo.

Il padre gli chiese dunque quali fossero le caratteristiche che lo avevano portato a trarre una tale conclusione e il figlio tutto d’un fiato disse: “fronte alta, occhi sporgenti e dorso raccolto e contratto, ma le zampe non sono altrettanto simili a quelle di frittelle lievitate.”

 

Nel manuale del padre una delle peculiarità del cavallo di razza doveva proprio essere quello di avere le zampe a forma di frittella lievitata. Il grande maestro Bo Le sorrise e se ne andò.

Vabbè tutti possono cadere in errore, non puntiamo subito il dito contro il povero ragazzo. Non è da tutti sbagliare e dal proprio errore dare origine ad un chengyu!!! Dobbiamo almeno riconoscergli questo.

Quale significato ha assunto questo chengyu?

Aderire in maniera acritica a degli stereotipi. Non capire la vera natura delle cose e non essere in grado di adeguarsi alle circostanze. In alternativa può essere usato in modo più neutro nel senso di tentare di ricercare qualcuno o qualcosa partendo da un indizio generico e vago.

 

Al prossimo chengyu cari lettori,

F.

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About the Author
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Erica 艾丽

Creatrice del blog "Ma è vero che in Cina...?", insegna cinese presso l'Associazione Going to Asia dal 2017. E' dal 2006, invece, che studia incessantemente il cinese perché, come dice sempre, "il cinese è una lingua che non si deve mai smettere di imparare".

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